L'Omeopatia è stata la prima Medicina sperimentale
dell'epoca moderna.
Differente dalla Biomedicina (o "Medicina ufficiale"), possiede
sue proprie e irrinunciabili caratteristiche metodologiche di
Ricerca scientifica.
D'altra parte, le correnti modalità della Ricerca, messe a punto
per gli scopi propri della Biomedicina, non sono adeguate a
fornire valutazioni in merito a Sistemi scientifici di diverso
tipo, come appunto la Medicina Omeopatica.
Questo genere di problemi viene affrontato, in tutto il mondo,
da diverse èquipes di ricercatori specializzati che cercano
di mettere a punto metodologie specifiche per valutare i trattamenti
di Omeopatia. Le notizie solitamente riportate dai media sulla
"mancanza di prove scientifiche per l'Omeopatia" fanno invece
parte delle ordinarie azioni di difesa del monopolio industriale-scientifico
e sono rilasciate da falsi esperti (professionisti della propaganda
o esperti in altre Branche ma non in Omeopatia).
La pubblicazione di studi scientifici su alcuni impieghi clinici
della Medicina Omeopatica è in aumento. Ed appunto sulla base
della letteratura scientifica disponibile, il dr. Andrea Valeri,
uno dei maggiori esperti di documentazione scientifica e di
problematiche legate alla Ricerca in Omeopatia, risponde a due
domande tecniche.
QUALI SONO LE ATTUALI EVIDENZE SCIENTIFICHE NEI CONFRONTI
DELL'OMEOPATIA?
Fonte: dr. Andrea Valeri / Dipartimento di Ricerca Scientifica,
Società Italiana di Medicina Omeopatica
La somma dell'evidenza a favore dell'Omeopatia è fondata sui
dati della letteratura classica, e su un numero crescente di
dati della letteratura scientifica moderna. Questi dati sono
inoltre confermati dall'esperienza clinica di migliaia di medici,
in ogni parte del mondo.
I dati fin qui disponibili indicano con chiarezza che:
1) L'effetto dell'Omeopatia è superiore a quello del placebo.
2) L'Omeopatia è efficace in numerose condizioni cliniche.
Riguardo il secondo punto, negli ultimi anni, si è avuto uno
sviluppo di diversi tipi di studi osservazionali in Omeopatia,
eseguiti in diverse condizioni cliniche.
Gli studi, che sono stati condotti da medici omeopati qualificati,
hanno determinato risultati positivi sulla condizione clinica
e sullo stato generale dei pazienti. Questi risultati sono stati,
in diversi casi, superiori a quelli ottenuti dalla Medicina
convenzionale, in altri equivalenti. L'Omeopatia ha prodotto
eventi avversi con bassa frequenza, di breve entità, e generalmente
transitori. Quando è stato misurato, il livello di soddisfazione
dei pazienti sotto cura omeopatica è stato "molto buono".
IN PARTICOLARE, VI SONO STUDI RECENTI SU GRANDI NUMERI CHE
RIGUARDANO L'OMEOPATIA?
Fonte: dr. Andrea Valeri / Dipartimento di Ricerca Scientifica,
Società Italiana di Medicina Omeopatica
Negli ultimi anni, sono stati pubblicati tre importanti studi
generali che dimostrano un elevato livello di effettività dell'Omeopatia
e di soddisfazione da parte dei pazienti.
Il primo studio è stato condotto in Belgio da una èquipe
di medici omeopati, coordinati dalla Società belga di Omeopatia.
Lo scopo dello studio era quello di valutare i risultati della
terapia omeopatica nella pratica clinica quotidiana. Lo studio
fu condotto su 782 pazienti che nel 78% dei casi presentavano
una malattia a livello organico in grado di interferire con
la loro vita quotidiana. I risultati furono:
- il 95% dei pazienti si dichiarò altamente soddisfatto della
terapia omeopatica (mentre solo il 20% dei pazienti si era
dichiarato soddisfatto della precedente terapia convenzionale)
- l'89% dei pazienti dichiarò un miglioramento della propria
condizione fisica
- i pazienti curati omeopaticamente ebbero livelli di miglioramento
sia dal punto di vista fisico che psicologico
- il precedente trattamento convenzionale aveva migliorato
a livello fisico solo il 13% dei pazienti, aveva lasciato
inalterata la situazione nel 32% dei pazienti ed aveva peggiorato
la loro condizione fisica nel 55% dei pazienti
- per quanto riguarda il trattamento convenzionale precedente,
solo il 21,5% dei pazienti si dichiarò soddisfatto anche quando
la durata della visita convenzionale fu abbastanza lunga (uguale
o superiore a 15 minuti).
- nel 52% dei pazienti fu possibile interrompere l'uso di
uno o più medicinali convenzionali, in seguito al miglioramento
clinico ottenuto con la terapia omeopatica. Le categorie di
farmaci con maggiore diminuzione percentuale furono i sedativi
del sistema nervoso centrale, i farmaci per le patologie respiratorie
e gli antibiotici.
Queste le conclusioni dello studio: "i pazienti furono molto
soddisfatti della loro terapia omeopatica e, sia loro che
i medici, registrarono miglioramenti importanti. I costi della
terapia omeopatica furono significativamente più bassi della
terapia convenzionale, e fu possibile interrompere la prescrizione
di molti medicinali precedentemente prescritti".
Il secondo studio è stato condotto in Germania da un gruppo
di lavoro specializzato nella valutazione della medicina complementare.
Lo studio valuta l'effettività dell'Omeopatia su un ampio
numero di pazienti (933). I pazienti furono seguiti per 4
anni. Il primo obiettivo dello studio era quello di valutare
il livello complessivo di salute tramite un questionario validato
scientificamente (lo "SF 36").
I pazienti si sottoposero alla terapia omeopatica soprattutto
per problemi dermatologici (19%) e respiratori (16%). Il 69%
dei pazienti avevano ricevuto un trattamento convenzionale
in precedenza ed il 29% aveva consultato più di 4 medici per
il proprio problema. I medici diagnosticarono che il 76% dei
pazienti aveva problemi cronici (che durano da più di 6 mesi)
ed il 30 % aveva problemi clinici importanti.
Risultati:
- dopo 6 mesi di follow-up dall'inzio della terapia omeopatica,
il 39% dei pazienti dichiarò di sentirsi meglio ed il 38%
abbastanza meglio. Il 17% non notò nessun cambiamento ed il
2% si sentì peggio.
Commento: Come si vede, questo studio conferma i dati dello
studio belga: i pazienti che si curano con l'Omeopatia traggono
un consistente miglioramento dalla terapia, anche se la maggior
parte dei pazienti soffriva di patologie croniche ed 1\3 dei
pazienti aveva condizioni cliniche serie.
Il terzo studio riguarda lo studio dell'effetto dell'Omeopatia
su 97 pazienti consecutivi di un medico di medicina generale
qualificato in Omeopatia. I pazienti compilarono una scala
di auto-valutazione in 7 punti sulla gravità dei sintomi,
la limitazione della attività e la sensazione di benessere,
all'inizio della visita omeopatica e dopo un periodo medio
di 134 giorni, tramite un questionario postale. Questi i risultati:
- I sintomi principali migliorarono in media di 2,49 punti
(95% confidence interval (CI) 2.08-2.90; P < 0.0001)
- i sintomi secondari migliorarono di 2.49 punti (95% CI 2.00-2.98;
P < 0.0001)
-la capacità di intraprendere attività migliorò di 2,43 punti
(95% CI 1.95-2.91; P < 0.0001)
-la sensazione generale di benessere di 1.41 punti (95% CI
1.02-1.80; P < 0.0001)
-il 57% dei pazienti ridusse o interruppe la precedente terapia
convenzionale, con un risparmio su base annua di 2,807 sterline.
Conclusioni sui 3 studi osservazionali:
Questi studi iniziano a dare una idea sufficientemente precisa
sulla pratica omeopatica nella realtà clinica quotidiana,
e contraddicono alcuni luoghi comuni sull'Omeopatia e sui
pazienti che si curano con l'Omeopatia
1) I pazienti omeopatici sono del tutto assimilabili, in quanto
a patologie ed a gravità delle stesse, ai pazienti normalmente
curati a livello di medicina generale. Non sono pazienti solo
con disturbi lievi, anzi, una elevata percentuale di essi
presenta problemi clinici importanti.
2) Il miglioramento ottenuto con la terapia omeopatica riguarda
in modo parallelo sia i sintomi fisici che psicologici.
3) Insieme al miglioramento fisico e psicologico, la terapia
omeopatica determina un miglioramento globale dell'individuo
(1).
4) I medici omeopati non interrompono bruscamente ed arbitrariamente
le terapie convenzionali che i pazienti seguono. Viceversa,
riducono i farmaci convenzionali quando la situazione clinica
è migliorata, come prescrive la buona pratica clinica.
5) In tutti e tre gli studi, sia direttamente (ultimo studio)
che indirettamente, è stato documentato che la terapia omeopatica
è più economica della terapia convenzionale, e che se fosse
applicata su larga scala porterebbe a risparmi sostanziali
sulla spesa farmaceutica (2).
(1) Questa è una delle principali differenze tra gli standard
metodologici della Ricerca scientifica tra Omeopatia e Medicina
convenzionale. L'Omeopatia è una terapia che mira ad ottenere
ed in realtà determina effetti non solo su specifici sintomi,
ma su tutto l'organismo. E' pertanto evidente che occorre
valutarla anche nella sua azione d'insieme e non solo su di
una singola patologia.
(2) Un recente ed importante studio economistico condotto
in U.K. conferma questo dato. (vedi www.omeomed.net in Notizie
di ottobre 2005).
Dott. Andrea Valeri / Dipartimento di Ricerca clinica, Società
Italiana di Medicina Omeopatica
Per corrispondenza:
avaleri11@libero.it